San Severo, i paradossi dell'ultima stagione e le aspettative per la prossima
Il paradosso della stagione 2015/16 dell’U.S.D. San Severo è nei numeri! Mai i giallogranata avevano conquistato tanti punti (42) dal loro ritorno in quarta serie (due campionati fa), eguagliando il record ottenuto nella stagione 1994/95 (campionato ancora a 2 punti per vittoria, terminato all’8° posto), anzi superandolo se nel conteggio finale vengono compresi i 2 punti di penalizzazione inflitti dalla Giustizia sportiva ad inizio anno. Nel 2015/16, inoltre, i sanseveresi hanno ottenuto il maggior numero di vittorie nella loro storia in serie D (13), e il record di goal segnati (58), eppure per salvarsi hanno avuto bisogno di un pareggio al cardiopalma nella sfida play out casalinga contro il Serpentara.
I numeri sono assoluti ma le performance relative ed è questa la chiave per valutare il rendimento dei sanseveresi nell’ultima stagione. Pur migliorandosi, dunque, i giallogranata l’hanno fatto meno del livello medio del campionato di riferimento, il girone H, storicamente tra i più difficili della serie.
Abbiamo assistito a un’annata agonistica abbastanza anomala alle latitudini corrispondenti a Puglia, Basilicata e Campania (con l’aggiunta del Lazio). Non vi è stata una vera dominatrice del torneo come Fidelis Andria e la coppia Matera-Taranto nelle due stagioni precedenti. Il Francavilla Fontana l’ha spuntata alla fine, ma nel corso della stagione si sono alternate in testa anche Nardò e Francavilla in Sinni. Molte grandi o presunte tali hanno arrancato per buona parte della stagione (il Taranto si è ripreso nel girone di ritorno, fino a chiudere al 2° posto, mentre Potenza e Bisceglie non hanno mai pienamente convinto). Eccezion fatta per le ultime tre della classifica, Az Picerno, Aprilia e Gallipoli (tutte retrocesse direttamente), le altre squadre hanno mostrato valori simili e un andamento che definire altalenante è un eufemismo. Ad esempio il Fondi, che ha poi dominato i play off del girone, è letteralmente crollato nell’ultima parte di stagione, mantenendo a stento il 5° posto dall’assalto del Manfredonia. Proprio i sipontini sembravano tra i maggiori candidati ai play out dopo tre quarti di torneo, per poi riprendersi con un rush finale impressionante (5 vittorie nelle ultime 6 gare), interrotto solo dalla sconfitta con il San Severo. Significativo infine è anche il caso del Serpentara, che non aveva mai vinto nei primi tre mesi di campionato e quasi rischiava di salvarsi prima direttamente e poi ai play out. La classifica finale del girone ha visto una distanza di appena 4 punti dal 9° al 15° posto, 6 punti se invece si prende come riferimento il 7° posto di Pomigliano e Bisceglie. Nell’annata precedente il distacco era stato di 15 punti in entrambi i casi, mentre nel 2013/14 lo scarto fu di 13 e addirittura 21 punti!
Anomalia a parte, in vista della prossima stagione agonistica, se il San Severo vorrà compiere il definitivo salto di qualità, così come appare nelle intenzioni della società, sarà inevitabile rivedere l’attuale progetto tecnico cominciando dalla guida.
Continuare o non con De Felice, dopo le difficoltà riscontrate nell’ultimo campionato (dimissioni e ritorno dopo il caso Cerbone), sarà la prima matassa da sbrogliare. La sensazione è che se si vorrà procedere con l’attuale tecnico, si dovrà farlo su basi diverse intervenendo sostanzialmente sulla futura composizione della rosa.
A tal riguardo, se vorrà puntellare verso l’alto le proprie ambizioni, il San Severo dovrà cercare di confermare i punti fermi dell’ultima annata, partendo dal capocannoniere Evacuo e dai mediani Tricarico, Rossi e capitan Florio. Da reinventare completamente il reparto difensivo dove il progetto giovani (portiere più due dei tre difensori centrali del 3-5-2 adottato) è clamorosamente fallito. Da valutare Mustone, che fino all’infortunio aveva comunque mostrato un rendimento costante e la duttilità tattica necessaria; da rivedere il duo F. Favilla – Cipolletta, tanto efficace all’inizio, quanto in balia degli eventi nell’ultima parte di stagione. Uno dei due giovani centrali potrebbe comporre il trio difensivo affiancato a elementi più esperti (oppure un elemento della coppia se si decidesse di tornare alla difesa a 4). Sulle corsie esterne l’under Natino meriterebbe la riconferma, mentre al giovane Mennella andrebbe affiancato un portiere più esperto e dal rendimento garantito.
Messo il punto sulle risorse già a disposizione, i dirigenti sanseveresi dovranno poi muoversi per rinforzare la rosa con elementi esperti mixati a giovani di belle speranze. Non sarà facile e, soprattutto, non sarà economico. Per tale ragione avere a disposizione un impianto di gioco finalmente a norma non potrà che aiutare a rimpinguare le casse e a rinfocolare i sogni di gloria.
ANTONIO PIO CRISTINO
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